Forse non tutti sanno che il riso costituisce la principale e più basilare risorsa alimentare dell’intera umanità, seguita a ruota da grano e mais; soltanto nell’immaginare quanti milioni di tonnellate di riso vengono prodotti nel mondo, specialmente nei paesi del Medio Oriente come Cina, Corea, Filippine, India, Giappone, Vietnam, Indonesia, Thailandia, Bangladesh, vengono i brividi, figuriamoci quando pensiamo che questo super alimento cresce senza problemi in tutti i continenti ad eccezione dell’Antartide, davvero impressionante.
Si calcola che ogni giorno un numero compreso tra i tre ed i quattro miliardi di persone si nutre di riso cucinato magari in cento modi diversi, mescolato con verdure, legumi, e piatti di ogni genere, o addirittura consumato così, in bianco per sostituire il pane; tra l’altro, la risicoltura genera un’infinità di posti di lavoro, ed è per questo motivo stata riconosciuta come la maggiore attività economica mondiale con i suoi circa 800 milioni di tonnellate prodotte annualmente in tutto il pianeta.
Storia del riso
Sono stati riportati alla luce reperti antichissimi che testimoniano l’utilizzo del riso già 15.000 anni fa all’incirca, quando specialmente i popoli del Sud-Est asiatico utilizzavano il riso selvatico come loro principale fonte di sostentamento; le coltivazioni sarebbero invece iniziate circa 8.000 anni dopo, e furono a quanto pare Cina ed India i primi paesi a farle, mentre in Europa la cosa ebbe inizio soltanto 5 secoli più tardi.
Fu grazie agli Arabi intorno al secolo VIII d.C. che si introdusse la coltivazione del riso nel bacino del Mediterraneo, e la cosa si sviluppò poco a poco prima in Egitto e poi in Spagna. C’è anche un aneddoto abbastanza curioso sul riso ed ha a che fare con gli antichi Romani; sembra infatti che questi lo utilizzassero non come alimento, bensì come medicamento, applicandolo come decotto ai pazienti appartenenti alla classe dei signorotti più ricchi dell’epoca.
Tecniche di coltivazione del riso
C’è chi ancora oggi coltiva il riso seguendo gli antichi metodi tradizionali, e chi invece si è adattato al passo dei tempi abbracciando nuove tecniche di coltivazione, ma possiamo dire che entrambi i sistemi hanno almeno una cosa in comune, ovvero necessitano di una grande quantità d’acqua. A seconda poi del sistema di irrigazione e del terreno su cui si coltiva, le piante di riso possono crescere in vari modi; su un terreno asciutto completamente sommerse dall’acqua piovana (sistema pluviale), nelle risaie che vengono inondate in modo controllato mediante un sistema di dighe ed argini, ma anche in quelle che invece vengono completamente sommerse dalle acque del sistema di irrigazione, dove poi i culmi del riso si troveranno galleggiando in superficie, pronti per essere raccolti.
Ovviamente, con l’avvento della tecnologia si sono raggiunti livelli di perfezione assoluta, con macchinari capaci di ottenere un impeccabile livellamento del terreno, di fornire alla risaia la giusta quantità d’acqua e controllarne il flusso, ed addirittura di individuare eventuale presenza di batteri e microrganismi dannosi per la crescita della pianta, ed ‘avvisare’ l’agricoltore di tale pericolo.
I molteplici benefìci che offre il riso selvatico
C’è poco da fare, la storia ci insegna sempre cose che, prima o poi, torneranno utili in qualche modo, esattamente come nel caso del riso selvatico, un alimento di cui si può dire che l’Europa ha sempre ignorato non solo l’esistenza, ma soprattutto le grandi qualità di supernutriente e non solo.
Tanto per iniziare, il riso selvatico è più ricco di proteine se paragonato a tutti gli altri cereali, ed è anche fondamentale per migliorare la condizione delle ossa; altro suo grande punto a favore è la totale assenza di glutine, cosa che lo rende disponibile anche nei menù per celiaci, ed anche in quanto a contenuto di fibre si piazza ai primi posti in classifica. Il riso selvatico offre dunque benefìci per il sistema cardiovascolare, per la digestione, per le ossa, ed addirittura anche importante sussidio in fase di gravidanza, grazie al suo alto coefficiente di acido folico; non manca davvero nulla a questo sanissimo fitoalimento capace, tanto per mettere la famosa ‘ciliegina sulla torta’, anche di tenere sotto controllo il peso e di prevenire l’obesità proprio grazie al suo grande apporto di fibre.